Recensione. I CARIOLANTI - Sacha Naspini


"Mi veniva su qualcosa dalla pancia, tipo si spalancava un burrone simile a quello che si sente quando si crepa di fame. Una cosa che avrei voluto fare da morire era prendere Sara, farla diventare piccina così e metterla lì dentro, a tappare quel burrone che sentivo nella pancia. 
[I cariolanti, Sacha Naspini, Elliot, p. 71]

Titolo. I CARIOLANTI
Autore. Sacha Naspini
Editore. Elliot
Anno. 2009
Pagine. 158
Prezzo. 16,00 €
Ebook. si
SINOSSI. Campagna toscana, 1918. Per non partire soldato nella Prima guerra mondiale, un uomo nasconde suo figlio di nove anni e sua moglie in un buco scavato nel bosco. Lì dentro la famiglia passa quasi tutto il tempo, il padre esce solo per prendere l'acqua e per cacciare, ma a volte il cibo non si trova e allora bisogna affondare le dita nella terra umida per vedere se salta fuori un baco o una radice da masticare, oppure rassegnarsi a mangiare carne umana. Inizia così l'avventura di Bastiano, che cerca di riscattare la sua vita solitaria e animalesca innamorandosi di Sara, la figlia del padrone per cui va a lavorare come aiutante stalliere. Ma il fango quasi mai incontra la luce, e allora finirà per sporcarsi totalmente, uccidere colpevoli e innocenti, scappare, trasformarsi in un animale da preda, perdersi, per poi ritrovarsi anni dopo in quella tana in mezzo al bosco, la sua vera casa. "I cariolanti" è un romanzo di deformazione, selvatico e rabbioso, dove la vera protagonista è la bestialità, non la bestialità malvagia e gratuita, ma quella istintiva e viscerale di chi uccide per sopravvivere. Una favola nera in tredici istantanee dove si respirano atmosfere che vanno da Truffaut a Stephen King, alle "Fiabe italiane" di Calvino.

RECENSIONE.
Credo che la sinossi di I cariolanti, questo bel pezzo di narrativa italiana letto da poco, sia imprecisa. Manca qualcosa, nelle atmosfere che si respirerebbero leggendo la storia di Bastiano e della sua famiglia.
È l'aria di una narrativa italiana bassa, terrigna, che ha le unghie sporche di terra. Una terra grassa, nera, viscida di vermi. Piena. Piena di voce. Poetica, nella sgradevolezza della trama, degli episodi cupi, cruenti, violenti.
Non ho respirato King, leggendo Sacha Naspini, ma Verga o Pirandello. Che poi, scusate, ma diamine, perché si deve sempre andare a far paragoni con il Re del Maine per dire che un autore è bravo e meritano una lettura le sue storie?
Fidatevi che Naspini è più gore di King.



I Cariolanti è un romanzo breve radicato in Italia, nella sua storia, nella sua natura, nella sua cultura. Perfino nella sua lingua, che è quella di Bastiano, il protagonista. Un linguaggio povero e ricco allo stesso tempo, impreciso, imperfetto e che nasconde, al suo interno, un'arteria pulsante di violenza.


"Ti guardo e mi viene da pensare che l'unico motivo per cui sei stata al mondo forse è stato per essere presentabile da morta.
[I cariolanti, Sacha Naspini, Elliot, p. 60]


Bastiano parla, parla da solo, parla con i cadaveri e i cani, parla con se stesso. E noi lo seguiamo, per
tutto il romanzo, che è poi la sua storia. Dai nove anni ai cinquanta, passando per due guerre e la prigione; attraversiamo la Grecia su un treno militare per occupare il Peloponneso e finiamo in Germania, in un baraccone assieme ad altri IMI*. Torniamo in Italia, che è diversa ma anche tanto simile a come l'abbiamo lasciata. E finiamo per tornare al buco da dove tutto è partito: un pozzo stretto scavato nella terra, in compagnia di un cadavere, ad attendere la prossima cosa che ci capiterà davanti per placare la fame.


"Almeno il babbo poteva dirmo qualcosa, invece di sparire via così. Mi poteva dire qualcosa tipo: 'Ora vado ad ammazzare un po' di gente. Tu va fuori anche con il febbrone che ti ritrovi, fatti vedere in giro, così nessuno penserà che c'entri qualcosa'.
[I cariolanti, Sacha Naspini, Elliot, p. 91]


La fame è il perno attorno al quale ruota la storia di Bastiano, una fame continua, incessante, sempre in agguato. Una fame persistente e animalesca che è voglia di cose: voglia di sesso, voglia di amore, voglia di denaro e di libertà. Una fame che non guarda davanti a nulla, che è natura feroce e furba, che uccide senza rimorso perché il rimorso non farebbe che alimentarla questa voglia di divorare cose e persone.

"Perché se un lupo crepa di fame e si ritrova davanti un bell'agnello bianco, se lo pappa in un momento, hai voglia che gli altri lupi gli vadano a dire che quel bocconcino serve di più a un altro.
[I cariolanti, Sacha Naspini, Elliot, p. 119]


Quando ti immergi nella lettura senza fare pause, senza sentire la necessità di staccare un attimo, sai che stai leggendo qualcosa di bello. Non soltanto scritto bene ma proprio bello. I Cariolanti è pura narrativa, pura storia. Una storia viscerale, cruda, che non ha pietà di niente, che non cerca nemmeno l'effetto sorpresa a tutti i costi ma segue lo scorrere naturale della storia di Bastiano, lasciando che sia lui ad agire e risultando, così, coerente fino in fondo.
E bello, sì: bello davvero.


Sarebbe stato uno di quei segreti che restano in casa, ma che nessuno sa che c'è, così tutti contenti.
[I cariolanti, Sacha Naspini, Elliot, p. 132]

[NdR. c'è una cosa che mi ha reso I Cariolanti familiare, ed è l'episodio della deportazione di Bastiano in un campo di lavoro in Germania. Mi ha riportato alla memoria le storie che raccontava mio nonno, che IMI lo fu per davvero e che prima era stato tra i soldati imbarcati per la Grecia a occupare non sapeva nemmeno lui cosa, finendo su una delle isole del Dodecanneso. Sacha Naspini non lo sa, ma ha permesso a mio nonno di rivivere un po', nel suo romanzo.]
---------------------------
*IMI. acronimo per Italienische Militärinternierte (militari italiani internati): soldati italiani che, dopo la dichiarazione dell'armistizio, vennero catturati e deportati in Germania e nei territori occupati dal Reich come forza lavoro.
---------------------------
Se fosse un film, sarebbe Le colline hanno gli occhi
Se fosse una canzone, sarebbe Disorder - Joy Division
Da leggerecon la schiena appoggiata al tronco di un albero
Lo avete letto? Che ne pensate?

Aspetto i vostri commenti e, come sempre,
Buone letture ♥

2 commenti

  1. Ciao! Avevo letto in giro di questo libro, mi incuriosisce molto ma...è leggibile? Intendo, mi dovrò fermare ogni 4 pagine per il gore estremo? La cosa mi blocca un po'...in ogni caso complimenti per il sito :)

    RispondiElimina
  2. Generally I don't learn post on blogs, but I would like to say that this write-up very forced me to take a look at and
    do so! Your writing taste has been surprised me. Thank you, quite nice post.

    RispondiElimina

I commenti sono ciò di cui un blog si ciba.

Perché il tuo commento sia pubblicato ricorda di mantenere un tono civile e di rimanere in topic rispetto all'argomento del post, e mi raccomando: non inserire dati sensibili come email o altro.

Prima di essere pubblicati tutti i commenti sono sottoposti a moderazione.

Grazie