RISERVA INDIE CAP. 2 - INTERVISTA AD ANDREA VACCARO - HYPNOS EDIZIONI



Riserva Indie è l'appuntamento dedicato alle interviste ai piccoli editori indipendenti. Quelli che, penne di corvo in testa e inchiostro sulle dita, lottano ogni giorno contro l'assalto dei grandi gruppi editoriali  ♥

Buongiorno cacciatori di libri!

Secondo capitolo della nostra personale storia sugli editori indipendenti che oggi ha come protagonista Andrea Vaccaro, editore di Edizioni Hypnos (www.edizionihypnos.com), una casa editrice specializzata nella narrativa fantastica, che ho avuto modo di scoprire due anni fa, in circostanze assolutamente casuali. 
Abbiamo parlato di weird, del piacere di pubblicare ciò che più si ama leggere e di Stranimondi, la prima convention di due giorni incentrata sulla narrativa fantastica che si terrà a Milano il prossimo ottobre. 

Lo ringrazio ancora per la bella chiacchierata e vi lascio alla nostra intervista.

Ciao Andrea e benvenuto alla Riserva!

Hypnos. Nella mitologia greca era il dio del sonno, gemello della Morte, colui che "volteggia tranquillo e pieno di dolcezza per i mortali" e custodisce gli accessi alle regioni insondabili dell'invisibile. In letteratura è il titolo di un racconto semisconosciuto di Lovecraft. Hypnos è, infine, il nome che hai scelto per la tua casa editrice e per il magazine (che, tralaltro, recentemente si è aggiudicato il Premio Italia, dopo soli due anni dall'inizio delle pubblicazioni). Oltre ad essere un omaggio al mito e allo scrittore, c'è un motivo particolare che ti ha portato a scegliere questo nome? E quale rapporto lega le due anime di Hypnos (rivista e casa editrice)?

Andrea Vaccaro_Hypnos
Devi sapere che personalmente sono molto legato alla mitologia e alla cultura classica, quindi impiegare un nome di tale tradizione è stato per me molto naturale, se non ovvio (non ho resistito neanche con il nome di una collana, Mirabilia). Credo che il fantastico sia intimamente legato al concetto di limite e di confine, di stati intermedi, e cosa di più rappresentativo dello stato onirico e del Sonno? Nel mondo onirico le regole sono diverse, i punti di riferimento cambiano, ma non per questo sono meno reali. Tutto ciò che sperimentiamo è fortemente reale. Anche questo vuole proporre la rivista, una prospettiva differente della realtà, ma non per questo meno veritiera. Così splendidamente recitano le parole di Walter de la Mare, che aprono il primo numero della rivista: 
“Il tempo, nel nostro stato di veglia, in qualunque direzione rivolga il suo passo, segue i dettami del mondo, ed è scandito da un orologio, che ha come unico padrone il sole. Quando la coscienza, in qualsivoglia misura, per essenza o grandezza, si affranca da tale orologio, che della celeste precisione del sole è schiavo, allora altre condizioni altrettanto misteriose e ancor più singolari improvvisamente s’affacciano. Ed è di queste condizioni che le pagine seguenti si occuperanno. Insieme al Sonno e alle sue implicazione; insieme al Sogno, e al suo stato; insieme all’Inconscio, e ai suoi aspetti; insieme alla Fantasia e all’Immaginazione; insieme all’Arte e al Genio che rivelano la propria forza e il proprio valore; insieme alla Morte, fine incredibile, o inizio imperscrutabile…”
Per quel che riguarda il racconto di Lovecraft apparso sul primo numero della rivista è stato un semplice omaggio, ma non ha certo influito sulla scelta del nome.

Il weird. Un genere abbastanza di nicchia, che sembra attrarre principalmente gli appassionati. Eppure tu hai deciso di puntare tutto sulla narrativa fantastica. Quanto dell'Andrea Vaccaro lettore c'è in questa scelta e qual è l'obiettivo dell'Andrea Vaccaro editore?

C’è molto. È vero che l’editore non deve fare l’errore di credersi l’unico referente di ciò che pubblica, è anche vero che tutto quello che viene pubblicato da un editore, l’editore stesso dovrebbe avere interesse e piacere a leggerlo. Come lettore di genere nasco come avido consumatore di fantascienza, ma pian piano sono approdato al weird e al fantastico, che mi hanno definitivamente conquistato. E come lettore ho provato presto il desiderio di leggere altro, di scoprire altri testi, un’aspettativa che spesso veniva delusa per la mancanza di testi pubblicati in Italia. Quindi, oltre a quello ovvio di pubblicare delle belle storie, l’obiettivo sin dal primo momento è stato quello di portare in Italia autori e testi sino ad ora sconosciuti o poco noti. Di dare la possibilità di poter apprezzare dei classici del fantastico, il cui rischio di oblio nel nostro Paese è purtroppo concreto. Stimolare la curiosità, fornire al lettore gli strumenti per poter esplorare il complesso mondo della letteratura fantastica; questi sono gli obiettivi che mi prefiggo costantemente.

Parlando con un profano di weird, una volta spiegato di cosa si tratta, il primo nome che viene pronunciato è proprio quello di Lovecraft. E forse la sorte toccata all'uomo di Providence, questo venir stampato per inerzia, è peggiore che non venir stampati affatto. È per questo che Hypnos nasce, per permettere la riscoperta di quelli che T.E.D. Klein definirebbe "autori dimenticati"? C'è un nome che sei stato felice di aver pubblicato o che ti piacerebbe pubblicare, nel prossimo futuro?

In effetti hai centrato uno dei punti cardini della nostra casa editrice. Non fraintendermi, io adoro Lovecraft, è in assoluto uno dei miei autori di riferimento, ma mi fa rabbia vedere sugli scaffali delle librerie sempre nuovi volumi a lui dedicati, e notare invece l’assenza degli altri giganti del fantastico. La volontà di scoprire autori nuovi (o riscoprire autori del passato) sembra ormai sempre più prerogativa della media e piccola editoria, mentre i grandi editori ormai sembrano aver perso tale stimolo.
I due autori la cui pubblicazione mi ha reso più orgoglioso sono Robert Aickman e Stefan Grabiński. 
Il progetto su Aickman (un’edizione integrale con tutti i racconti del fantastico) è certo ambizioso, ma credo che sia giustificato dall'altissima qualità dell’autore, tra i più “profondi” (non è facile dare un aggettivo agli scritti di Aickman) in assoluto tra gli scrittori weird, a livello sia di contenuti che di scrittura. 
Per Stefan Grabiński devo ringraziare Andrea Bonazzi (tra i più preziosi collaboratori della rivista e in generale della casa editrice), che ha portato in Italia questo straordinario e sino ad ora sconosciuto autore, un’autentica rivelazione. Altro autore che sono stato fiero di pubblicare è Tom Reamy, scrittore prematuramente scomparso, che ci ha lasciato un solo romanzo e una manciata di racconti straordinari, un paio dei quali ho avuto l’immenso piacere di pubblicare sul secondo numero di Hypnos.
Per il futuro, mi piacerebbe riproporre un’edizione integrale e nuovamente tradotta di tutti i racconti di Clark Ashton Smith, ma si tratterebbe di un’operazione molto complessa. Poi un altro mio “pallino” è R. A. Lafferty. Chissà, vedremo...

Il catalogo di Hypnos è un work-in-progress nel quale, accanto ai "Grandi Antichi" trovano il loro spazio autori contemporanei indigeni e non. In cosa si differenzia, secondo te, il genere fantastico contemporaneo da quello dei capostipiti? E come scegli chi e cosa pubblicare?

È stato grazie alla rivista che abbiamo avuto la possibilità di presentare al pubblico italiano per la prima volta le nuove voci del weird. Laird Barron, John Langan, Simon Strantzas, Nathan Ballingrud, sono tra i principali della nuova generazione di autori weird. Sono autori che hanno saputo coniugare le atmosfere dei classici del weird con la lezione di autori più moderni come appunto Aickman o, per arrivare ai giorni nostri, Ligotti. Per molti l’ispirazione lovecraftiana è ancora molto forte, in altri casi l’orrore psicologico e l’esplosione dell’inconscio la fa da padrone. L’attenzione è sempre più rivolta all'uomo, mentre si allontana gradatamente dai misteri dell’universo e dalle fantastiche creazione alla C.A. Smith. In questo caso la scelta è relativamente semplice, c’è un vero mare di autori e racconti di alto livello, un po’ come è stato per la new wave della fantascienza negli anni ’60. Quindi direi che per il momento c’è solo l’imbarazzo della scelta.

Una delle cose che mi fa impazzire di Hypnos è l'aspetto grafico. Ho avuto modo di leggere il primo numero della rivista, poi ho toccato con mano la qualità del volume su Aickman. In entrambi i casi si tratta di oggetti belli esteticamente che sembrano dire: "siamo fatti per restare". Quanto conta per te il rapporto tra illustratori, grafici e autori nella narrativa fantastica?

Un libro, una rivista, una qualsiasi pubblicazione è il risultato di diversi fattori. In un mondo in cui tutto pare sempre più effimero, credo che sia importante presentare dei prodotti ben costruiti, in cui i diversi aspetti siano curati allo stesso modo. Ormai siamo abituati a pensare che un disco piuttosto che un libro non siano altro che dei files, e nulla più. Ma non è così. Certo, nell’editoria il testo deve essere il perno centrale, ma attorno ad esso gravitano altri fattori. Cosa sarebbe stata Urania senza le illustrazioni di Thole? Si può dire che gli Adelphi debbano poco alla loro essenzialità della grafica? La collana Biblioteca dell’Immaginario ha una grafica molto essenziale, moderna, che mette al centro il testo in quanto tale, una biblioteca di classici, che – quasi a rovesciare un modo di dire comune – attraverso la sola parola esprimono più di mille immagini. Al contrario una rivista non può prescindere da un’aspetto grafico e da illustrazioni intriganti, che devono accompagnare il lettore per tutto il numero. La grafica della Biblioteca è stata ideata da Julie Joliat, mentre tutto il resto è merito di Ivo Torello, il nostro geniale grafico da ormai oltre due anni.

Avete da poco inaugurato una nuova collana di pubblicazioni esclusivamente in digitale che va ad integrare la serie cartacea (per la quale, tra l'altro, alcuni titoli erano già presenti in ebook). Qual è la tua opinione sulla battaglia che alcuni sembrano portare avanti contro l'avvento della "lettura su schermo"? Come ti rapporti alla pirateria digitale che colpisce anche l'editoria?

L’avvento del digitale ha avuto un forte impatto nel mondo dell’editoria, aprendo molte nuove possibilità, ma nascondendo anche diverse insidie. Non vedo l’editoria digitale in alternativa a quella tradizionale, ognuna ha caratteristiche ben precise. Tuttavia in Italia, attualmente, c’è ancora una distinzione piuttosto marcata tra chi legge cartaceo e chi legge in digitale, quindi credo che sarebbe giusto per un editore proporre le proprie pubblicazioni in entrambi i formati, anche se non sempre è possibile. Pertanto cercheremo pian piano di digitalizzare gran parte del catalogo, tranne la rivista, che rimarrà esclusivamente cartacea, almeno per il momento.
Quello che un po’ mi spaventa è la percezione che la gente comune ha dell’editoria digitale, come un immenso discount cui attingere a piene mani. Per quel che riguarda la pirateria non me ne preoccupo. Un libro cartaceo può essere prestato, letto in biblioteca, un testo digitale ha molte più limitazioni. La cosidetta “pirateria digitale” può anzi aiutare a far circolare un’opera e a dare visibilità a un autore. Quello che mi preoccupa è più legato a un certo atteggiamento verso l’editoria digitale, legato anche alla pirateria: una frase che ho sentito spesso e che più o meno recita così: “un ebook deve avere un costo irrisorio, se non lo ha allora faccio bene a scaricarlo”. Questo è il vero problema.

Dopo il successo di True Detective è sembrato esserci un picco di interessamento per il weird, con la riscoperta di Chambers e del suo Re in Giallo che ha fatto la sua comparsa in libreria. Tutto sommato non è la prima volta che un serial funge da "agente letterario" per opere di narrativa oscure o dimenticate. Credi ci sia la possibilità che, una volta ogni tanto, sia la tv a far da apripista alla letteratura o si tratta sempre di fuochi fatui, destinati a spegnersi alle prime luci di una nuova "moda"?

Certo, la presenza in televisione può aiutare a far conoscere un certo tipo di letteratura e anche a fornire spunti per i non appassionati, ma da qui a credere che possa formare nuove generazioni di lettori, ho qualche dubbio.
Con True Detective c’è stato in effetti un rinnovato interesse verso Chambers, e questo lo posso testimoniare in prima persona visto che Il Re in Giallo è stato il volume inaugurale della nostra collana Biblioteca dell’Immaginario e dopo la serie c’è stato un effettivo aumento delle vendite. Forse il fenomeno di Trono di Spade può aver effettivamente portato nuovi lettori al genere fantasy, ma si tratta comunque di una fenomeno piuttosto isolato.

La narrativa fantastica è un modo di evadere da una quotidianità spesso sgradevole, a volte trasformando l'orrore del quotidiano in un tipo diverso di orrore, grottesco a tratti, e tuttavia nel quale è piacevole perdersi. Come editore, si sono degli "orrori quotidiani" che devi affrontare ogni giorno?

Orrori? No, fortunatamente, a parte, ehm, qualche cosa che mi è capitato di leggere... ma non voglio essere cattivo.

Nel frattempo, noi parliamo di weird e di narrativa fantastica, ma c'è un contatore su kickstarter che invita a mettere insieme le forze per organizzare, a Milano, il primo festival del libro fantastico. Puoi parlarci più nel dettaglio di Stranimondi? Come è nata l'idea, quali sono i vostri programmi e, soprattutto, come fare per contribuire?

L’idea di Stranimondi è nata dall'esigenza di creare un punto di riferimento per tutti gli appassionati di fantascienza e fantastico. Così come per la nostra casa editrice, il nostro primo pensiero va al lettore, che potrà in questa occasione vedere riuniti la gran parte degli editori specializzati nel fantastico, sia tradizionali che digitali, ed essere quindi informato su quanto è presente nel panorama italiano attualmente. Ci saranno gli stand dei diversi editori e anche banchi con libri usati e d’occasione, un’occasione veramente ghiotta per tutti gli appassionati. Poi il tutto sarà arricchito dalle presentazioni librarie e dalla parte più “convention” in cui si parlerà di fantascienza, fantastico e weird con ospiti stranieri Bruce Sterling, Aliette de Bodard e Laird Barron
All'interno della manifestazione presenteremo il nuovo romanzo di Laird Barron in uscita per le nostre edizioni, The Croning, una storia del soprannaturale, molto vicina nelle atmosfere al grande Arthur Machen. Ci sarà anche una mostra di arte fantastica, un’esposizione di memorabilia, insomma una due giorni imperdibile per tutti gli appassionati. La manifestazione avrà luogo a Milano il 10-11 ottobre, e per contribuire basta andare sulla pagina di www.stranimondi.it e accedere al crowfunding, dove è possibile acquistare l’ingresso a tutta la convention e, con dei pledge speciali, approfittare di vantaggiosissime offerte, sponsorizzate da noi di Hypnos, Delos e Zona 42, le tre “entità” dietro questa manifestazione.

Torniamo ad Hypnos. Puoi fornirci qualche anticipazione sulle prossime uscite nel vostro catalogo?

Entro la fine dell’anno sono molte le novità in arrivo, dal citato romanzo di Barron alla raccolta con il meglio della letteratura weird contemporanea, ovvero al versione italiana dell’Year’s Best Weird Fictionuna novità assoluta per l’Italia, con oltre venti autori proposti, e altrettanti splendidi racconti. Un’occasione unica per tuffarsi nel weird contemporaneo, un’operazione rischiosa ma di cui vado molto fiero e che spero sarà ripagata dall'interesse dei lettori.
Per quel che riguarda la collana della Biblioteca sarà il turno di William Hope Hodgson, con il primo di due volumi che comprenderanno tutti i racconti marini. La collana Impronte si arricchirà di due nuovi volumi, il primo dei quali, di imminente uscita, s’intitolerà Weird Science, un’altra raccolta di racconti dopo il volumetto Mostri e altre meraviglie perdute, che ha riscosso un bel successo, questa volta dedicato alla “strana scienza”. Nella stessa collana sarà in arrivo un altro best weird, molto particolare, ma in questo caso lasciamo un po’ di suspense ai nostri lettori! 
Poi continueranno le opere in digitale, alla collana Spiragli si affiancherà la sua sorella dedicata agli autori nostrani, SpiraglItalia, mentre un nuovo progetto legato al fantastico in lingua tedesca è in lavorazione per il 2016
Ovviamente continueranno le pubblicazioni di Hypnos rivista, cui si affiancherà (anche se in questi casi il beneficio del dubbio è d’obbligo) una nuova collana periodica molto particolare, che unirà il weird con un pizzico di erotismo!

Parla ad un profano: Quale libro consiglieresti a chi non ha ancora mai letto nulla del genere e perché?

Caro “profano” se non ha letto nulla di Lovecraft, forse sarebbe meglio svegliarsi da tale torpore e provvedere immediatamente! In alternativa, guardando in casa, penso che la lettura di qualche numero di Hypnos potrebbe essere un buon punto di partenza, proprio per come è concepita la rivista, con una consistente parte narrativa, accompagnata da schede approfondite sugli autori, bibliografie, insomma un possibile punto di partenza per chi vuole avvicinarsi a questo genere, leggendo sia classici che moderni allo stesso tempo, e cominciare a orientarsi nei meandri del weird.

Abbiamo quasi finito (ahimè, la conversazione vorrebbe altre domande, ma il tempo è un divoratore inesorabile delle cose piacevoli). Quest'ultima domanda è di ordine pratico: dov'è possibile acquistare Hypnos?

Le nostre pubblicazioni possono essere acquistate nei principali store on line, in particolare IBS, tra cui anche il sito specializzato Delos Store, oppure è possibile richiederli direttamente dal nostro sito dove è anche possibile vedere le librerie “fisiche” dove trovare i nostri libri.

Ti ringrazio per la disponibilità e per la bella chiacchierata. Il tuo teepee si trova all'ingresso della foresta, lì dove è stato avvistato il Wendigo. Sono certa che saprete andare d'accordo.

Grazie mille a te, per la possibilità offertami e per le belle domande. Stai tranquilla, sicuramente avrò di cui parlare con il Wendigo... o almeno lo spero!

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